La Masseria Sant'Angelo affonda le sue radici nel lontano Medioevo. Infatti, un primo manoscritto, risalente all'anno 1080, rivela che Amfrido normanno, Conte di Gravina, figlio ed erede di Aitardo, la donò ad Alberane , abate della chiesa di Sant'Angelo del Frassineto "in segno di riconoscenza a Dio onnipotente".
Dalla lettura del manoscritto, vergato in latino, si evince come il Conte abbia disposto di convocare l'abate Alberane, di affidargli un suo casale posto dinanzi alla predetta chiesa, dove erano stati sepolti i suoi genitori e, poiché la stessa non aveva terre che potessero garantirgli sostentamento, di fargli dono di "un vasto territorio circostante l'omonima chiesa" in modo che gli uomini del casale potessero lavorarle ed ottenerne lauti compensi.
Dispose, inoltre, che il predetto casale, le terre assegnate e tutti gli animali lì presenti fossero in possesso dello stesso abate e dei suoi successori che avrebbero potuto utilizzarle a vantaggio della chiesa concedendo, altresì, pieni poteri alla curia, affinché in nessun modo fosse lecito agli uomini di Gravina avanzare pretese sulle terre, da lui donate, "senza licenza e volontà del rettore della chiesa".
Il casale attraversa i secoli mantenendo le peculiarità di una proprietà ecclesiastica fino al momento in cui, nel 1809, subisce il destino che unisce tutti gli ordini religiosi: un regio decreto prevedeva la soppressione di conventi e comunità da destinare ad uso civile, con conseguente incameramento dei loro possedimenti e beni da parte del regio demanio.
Sant'Angelo del Frassineto, divenuto un bene alienabile, viene acquisito dalla famiglia Marchetti nel 1837.
Durante il secolo scorso la struttura viene utilizzata per attività pastorizie e solo nel 2000 vede l'inizio di una serie di lavori di restauro messi in atto dalla famiglia Marchetti, per opera del titolare Giovanni, nel pieno rispetto delle antiche forme e degli spazi originali riuscendo a ripristinarne l'antico valore.
La Masseria comprende lo "iazzo" destinato ad Agriturismo, gli alloggi, una saletta riunioni, la casa padronale, antichi fabbricati rurali adibiti al ricovero degli animali, ampi locali per lo svolgimento delle Attività Didattiche nonché spazi attrezzati per l'esercizio delle attività agricole.